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martedì 16 maggio 2017

Ascaro Volley (RO) - Fulgor Thiene: 2-3


La fase regionale ci porta quest'anno ad affrontare in prima battuta i campioni di Rovigo, una squadra ben fornita come numero di atleti e fisicamente quadrata. Noi invece siamo più o meno nella situazione del frigorifero di un 20enne single il giorno prima della spesa, dove un limone con principi di muffa, una carota secca e un cubetto di ghiaccio rappresentano la popolazione media. Per arrivare a 4 maschi peschiamo nell'album dei ricordi e soffiamo via la polvere da un Peach in piena trance da triplete juventina data la sua (sfortunata) fede calcistica, mentre alle donne chiediamo uno sforzo di presenza e per l'occasione anche coach Turcato viene schierata fra i pa(l)pabili.


Nel bell'impanto di Rovigo (vedi foto, ma cmq quando ci sono le porte da calcetto è sempre un bell'impianto per definizione) sorge subito il problema rete, e pare che l'alternativa sia giocare con la 2.43 o con la 2.24. Fortunatamente i ragazzi dell'Ascaro, cmq in un palazzetto non loro, si ingegnano riuscendo ad avvicinarsi quanto più possibile a quota 2.35.

Partenza difficile più per timidezza che altro, anche se fra gli avversari spicca un numero 20 imponente ma che impressiona sopratutto per doti tecniche e manualità, che però verso fine set subisce un leggero infortunio ed è costretto ad uscire, senza però impedire ai suoi di vincere il set.
L'assenza di quello che è probabilmente il loro giocatore-cardine, si fa sentire sulle spalle dei rodigini che per i successivi due set calano, fino al suo rientro in campo, nel finale di 3o set.

Un po' quello un po' l'appagamento (ancorchè inconscio) per la vittoria dei due set, ci fan fare una delle peggiori partenze a memoria d'uomo per la nostra squadra, sotto tipo 10-2 prim e 20-8 poi, salviamo il salvabile sul finale di set, recuperando da uno dei ns classici black out di fine stagione.

Tie Break che vede la nostra Zar(ina) sugli scudi, regalandoci un comodo 8-2 al cambio campo. Tutto giustamente mangiato fino al 14-14 dove un saggio Time Out chiamato da coach Turcato (rima), rimette in ordine le cose. Gioco semplice con palla alta per il 15-14 e un po di culo con una pipe rampicante per il 16-14 finale.



I meriti sono di essere venuti senza nulla da perdere e aver guadagnato una bella vittoria, i demeriti sono ormai i soliti di sto periodo in cui a volte sembriamo più in ferie che in palestra, ma tant'è. Bene l'unione che ha aiutato chi a turno usciva dall'incontro a rientrare e la voglia di aiutarsi sempre.
REDIVIVI

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