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Breaking News: ATTENZIONE!! Su richiesta del Veliero ci sarà l'inversione di campo, quindi la prima partita sarà fuori casa

martedì 22 luglio 2014

Coach 2014: I Candidati

E' stata una scelta difficile, ma alla fine una decisione è stata presa: per la stagione 2014-2015 anche noi avremo un allenatore come tutte le altre squadre. Le candidature erano molte e di grande spessore, ma siamo certi di aver scelto, fra tutti, il migliore.

Riportiamo un piccolo riepilogo della cernita dei candidati e delle loro motivazioni, prossimamente invece verrà rilasciata la scheda del prescelto.

Josè Mourinho:
Jo penso che una esquadra como questa ha bisogno de un leader como me. Una squadra con grande empatia, che deve lottare contro la prostitusione intellectuale delle lobby delle palestre di Thiene. Ovviamente va E-LI-MI-NA-TO l'atteggiamento alcoolico della esquadra, perchè questi giocatori sono alcoolissati...e io non sono pirla!

Antonio Conte:
Come sabrede, mi sono abbena liberado dalla mia squadra brecedende, che ringrazio ber i begli anni bassadi assieme. Ma era il momendo delle scelde, delle degisioni diffigili, era da dembo che Marodda mi guardava in modo ambiguo ..era un ghiaro segnale, ho sgoperdo che indende vendere Vidal, Marghisio, Bogbà e Ligstainè...nonggiovvisdobiù...il bensiero di essere gosdreddo a sghierare Padoin a gendrogambo era AGGHIAGGIANDE....bergiò ho degiso di offrirmi alla vosdra sguadra, che quesd'anno è sdada vingende, berghè sendo ghe solo io bosso migliorarla angora...gredede in me e bardiamo insieme x guesda avvendura, gon il vendo nei gapelli!


Loew
Topo CRANTE fittoria di Cermania in ultimo montiale zono pronto per nuofa sfita. Ora che ho finto con sqvatra di cranti campioni, foglio fincere con sqvatra di cranti upriaconi. Foi ezzere scelta giuzta per me e io per foi!




Scolari
Maravilliosa esta squadra, e maravilloso esto esporte, dove se sei 7-1 non es una verguensa ma es solo inisio del set. Ve prego de tenerme in cosideracion porquè mis carriera como CT do Brasiu esta finida, e me sa tanto che està solo vosotros come possibile squadra che me voe.



Adriano
.....Hic....abbbwbwaa....hehehehehehe....si.











Arnold Schwarznegger
You are a very bella squadra ma but mio friend Nick a parte avete tutti fisici di shit, tutti magretti e no muscoletti, oh yeah. Io vi promette che se voi prendere me come coach ad october siete già tutti super power, magari non riuscire più a fare bagher, ma spaccate faccia avversari quando schiacciate e a muro, yeah.


Uomo Politico Contemporaneo (idendità criptata per via di conivolgimenti in processi tutt'ora in corso):
Appena mi hanno detto che la squadra era mista.....mi sono subito interessato, cribbio! Allora proporrei che i maschietti possono fare il ritiro dove gli pare...mentre le ragazze, mi consentano, possono venire nella mia villa di ar...cugnano...Se mi scegliete poi posso anche portare l'Ariedo come Direttore Sportivo, cribbio!

 Le candidature di Adriano e Loewe su tutti ci sembravano le più inclini ad ottemperare alle nostre necessità, in quanto in linea con le i fondamenti della squadra. Mou e Schwarzy invece li abbiamo accantonati fin da subito. Per gli altri grande simpatia ma cercavamo qualcosa di diverso.

giovedì 17 luglio 2014

Perle di Saggezza..

La pallavolo è lo sport più pericoloso che esista

Mi rivolgo a voi in quanto esseri adulti, razionali e con la testa ben piantata sulle spalle. Preferisco essere proprio io a dirvelo, con cognizione di causa e prima che lo scopriate sulla vostra pelle: la pallavolo è lo sport più pericoloso che esista. Vi hanno ingannato per anni con la storia della rete, della mancanza di contatto fisico, del fair play. Ci siamo cascati tutti, io per primo, il rischio è molto più profondo subdolo. Prima di tutto questa cosa del passaggio…In un mondo dove il campione è colui che risolve le partite da solo, la pallavolo, cosa si inventa? Se uno ferma la palla o cerca di controllarla toccandola due volte consecutivamente, l’arbitro fischia il fallo e gli avversari fanno il punto. Diabolico ed antistorico: il passaggio come gesto obbligatorio per regolamento in un mondo che insegna a tenersi strette le proprie cose, i propri privilegi, i propri sogni, i propri obiettivi. Poi quella antipatica necessità di muoversi in tanti in uno spazio molto piccolo. Anzi lo spazio più piccolo di tutti gli sport di squadra! 81 metri quadrati appena… Accidenti, ci mettiamo tanto ad insegnare ai nostri figli di girare al largo da certa gentaglia, a cibarsi di individualismo (perché è risaputo che chi fa da sé fa per tre), a tenersi distanti da quelli un po’ troppo diversi e poi li vediamo tutti ammassati in pochi metri quadrati, a dover muoversi in maniera dannatamente sincronica, rispettando ruoli precisi, addirittura (orrore) scambiandosi ‘cinque’ in continuazione. Non c’è nessuno che può schiacciare se non c’è un altro che alza, nessuno che può alzare se non c’è un altro che ha ricevuto la battuta avversaria. Una fastidiosa interdipendenza che tanto è fondamentale per lo sviluppo del gioco che rappresenta una perfetta antitesi del concetto con cui noi siamo cresciuti e che si fondava sulla legge: ‘La palla è mia e qui non gioca più nessuno’. Infine ci si mette anche il punteggio e il suo continuo riazzeramento alla fine di ogni set. Ovvero, pensateci: hai fatto tutto benissimo e hai vinto il primo set? Devi ricominciare da capo nel secondo. Devi ritrovare energia, motivazioni, qualità tecniche e morali. Quello che hai fatto prima (anche se era perfetto) non basta più, devi rimetterlo in gioco. Viceversa, hai perso il set precedente? Hai una nuova oggettiva opportunità di ricominciare da capo. Assolutamente inaccettabile per noi adulti che lottiamo per tutta la vita per costruire la nostra zona di comfort dalla quale, una volta che ci caschiamo dentro, guai al mondo di pensare di uscire. Insomma questa pallavolo dove la squadra conta cento volte più del singolo, dove i propri sogni individuali non possono che essere realizzati attraverso la squadra, dove sei chiamato a rimettere in gioco sempre ed inevitabilmente quello che hai fatto, diciamocelo chiaramente, è uno sport da sovversivi! Potrebbe far crescere migliaia di ragazzi e ragazze che credono nella forza e nella bellezza della squadra, del collettivo e della comunità. Non vorrete correre questo rischio, vero? Anche perché, vi avviso, se deciderete di farlo… non tornerete più indietro.

Mauro Berruto Commissario Tecnico della nazionale maschile di pallavolo (Testo pubblicato sul volume ‘Sogni di gloria. Genitori, figli e tutti gli sport del momento’ della collana ‘Save the parents’ di Scuola Holden edito da Feltrinelli)