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Breaking News: ATTENZIONE!! Su richiesta del Veliero ci sarà l'inversione di campo, quindi la prima partita sarà fuori casa

lunedì 28 aprile 2014

Fulgor - Malo, i Voti:

Compleanno Romi: 9.5
Ritrovarsi in casa una compagnia festante per l'approdo alla finale, e stenderli tutti (...) con vini, e manicaretti vari, prima di piegarli definitivamente con un bigolo all'arna che non ha rivali. Infierire con un'ottima torta sui pochi corpi che ancora si muovevano è stato senza pietà. Ma per festeggiare il 25 Aprile, festa nazionale in quanto compleanno della Romi, questo ed altro. Nota immancabile a Luca e Giorgia come sempre ottimi padroni di casa.
GENEROSI


Nick pasquale: 9
A 3gg dalla partita è messo peggio del nostro ministero dell'economia: debole, ammalato e senza forze. Le cure cui si lascia andare, ad opera della sua dolce metà lo rimettono in piedi giusto in tempo per la partita e ci restituiscono un 1+8 splendido, che non lascia minimamente immaginare di non aver praticamente mangiato per tre giorni. Appello a Sara: non è che vuoi candidarti anche per salvare il paese come hai fatto col tuo uomo!?
RISORTO (o RISOTTO, visto che non mangia da giorni)


La Stagione degli Amori: 6+
Benvenga provare gli schemi, capibile ancora non vengano "perfettamente", ma tentare di accoppiarsi con unA giocatricE al di là del campo prima e con un tuO compagnO (il felicissimo Andrew) poi, è eccessivo. Nel primo caso l'arbitro fischia fallo di invasione, che più che invasione è un inizio di gemellaggio (chiedo ancora scusa alla malcapitata), mentre nel secondo fallo in penetrazione. In ogni caso bei momenti di sport.
AMICHEVOLE


La Partita: 7.5
Se all'andata la sorpresa di giocare subito ci ha consentito di mantenere la verve dei quarti di finale, il ritorno si fa attendere e forse per questo scendiamo in campo con la combattività di una Caretta-Caretta, mentre gli amici del Malo, con un solo risultato a disposizione, partono in pompa magna. Ne esce un set equilibrato, in cui la nostra solita partenza "comoda", unitamente a 6-7 punti diretti regalati qua e la, ci impediscono di completare la rimonta che si ferma al 23. Al cambio campo ci auto-ricordiamo che ancora un altro set ci separa dalla finale, e che la strada da seguire è rischiare meno e rischiare meglio. E' Nick ad indicare la via con una serie di battute ottimamente equilibrate fra rischio ed efficacia, il che da sicurezza al gioco che torna pulito ed efficace in tutti i fondamentali, a partire da una ricezione/difesa precise che permettono a Sara di giocare come sa e vuole. Attacchi efficaci da ovunque, chiunque e comunque conditi da muri solidi, tornano a farci respirare la pallavolo che ci piacerebbe arrivare a giocare, rinunciando alla seduzione del doppio cambio per dare fiducia al Girl Power, fattore questo che ripaga ampiamente con muri e attacchi che poco o nulla hanno da invidiare ai maschietti. Ancora qualche regalo dalla zona di battuta chiude il set sul 25-11 e con esso la questione qualificazione.
Orgoglio sportivo nei set successivi in cui entrambe le squadre giocano per la vittoria nonostante la posta in palio sia stata assegnata, ne viene fuori una bella partita in cui si aggiudica il parziale (come testimoniano i punteggi 18,19 e 11 al tie-break) chi ne ha di più. Ottima occasione per dare set di "amalgama" ad una formazione che si vede in campo, così composta, solo dai quarti di finale.
Ripartiamo dal secondo set e dalla serenità con cui abbiamo analizzato e corretto la gestione del match, dandoci tutti una mano, e dalla forza che ci deve dare l'aver ottenuto una doppia vittoria contro una corazzata storica come Malo, squadra resa solida dai tanti anni di militanza nel misto, forte in tutti i fondamentali e maestra di gestione del doppio cambio, aspetti che la collocano indiscutibilmente fra le grandi favorite ad ogni stagione. Noi che siamo al primo anno prendiamo esempio, sappiamo di essere già andati oltre le aspettative, ma andiamo avanti attendendo di conoscere la nostra contendente alla vittoria finale, che uscirà dall'altra semifinale fra BPVI e Pieve '98 B che finora è combattutissima.
INTERESSANTE


Panchina 9.5
5 set giocati nel clima che permette a chi è dentro di sentire sempre il supporto positivo di chi è fuori, sentendo che è pronto ad entrare in ogni momento per contribuire alla causa. E quando entra, entra forte e quando esce continua da fuori. Solo così il risultato ottenuto è davvero di tutti. Sempre tutti presenti nei time-out e in partita. sono dettagli che fanno la differenza.
SPLENDIDI








I Palleggiatori Mascherati: 9
Avere nelle dita il sacro fuoco della palla spinta e trovarsi a giocare una finale da centro e da opposto, un po' come vedere Ibrahimovic farsi tutta la fascia e crossare. Ebbene si, Chiaru passa fuori muro, sulle mani, alto basso, corto e lungo mentre l'asse Andrew-Sara in veloce comincia a girare a 1000.
POLITECNICI


Il Palleggiatore

Come promesso ai 6 palleggiatori in squadra, ecco l'articolo:
( da volley4fun.it )


Se non vi riconoscete in una delle seguenti descrizioni o se non avete mai giocato insieme ad un palleggiatore con tali caratteristiche, forse in verità… non avete mai veramente giocato a pallavolo!
Si consiglia di condividere questo articolo taggando tutti i vostri compagni ed ex compagni “gloriosi interpreti” di questo ruolo, indicando accanto il numero che contraddistingue il tipo di palleggiatore a cui assomigliano maggiormente!

1 – IL COMUNICATORE
Dall’esterno sembra un leader incredibile: prima di ogni maledetta azione indica ad ogni compagno la palla che andrà ad alzargli, spiegando cosa vuole da ciascuno di loro e richiamando all’attenzione anche lo schiacciatore di seconda linea perché si tenga pronto per un’eventuale pipe. Finisce le partite con la gola secca, le dita doloranti a causa dei troppi segnali fatti e molto probabilmente il 99% delle palle che avrà dato saranno state palla alta e primo tempo avanti. Pipe neanche una per sbaglio.

2 – IL NEMICO DEI RICETTORI
E’ più forte di lui, in verità non vorrebbe puntualizzarlo nell’analisi del post gara dopo ogni sconfitta, ma se la sua squadra perde la colpa è sempre e solo della ricezione. Praticamente ossessionato dai bagher imprecisi dei suoi compagni, vive nella perenne attesa di giudicare un errore nel primo tocco del suo team, elemento di cui si nutre e forse unica vera ragione per cui continua a giocare. I più raffinati si lamentano anche con ricezione precisa: quando è troppo alta fanno fatica ad arrivarci in salto, quando è troppo bassa non riescono a palleggiare in salto e quindi non sviluppano il gioco che vorrebbero, l’importante è far passare chiaro il messaggio che la colpa è sempre e solo dei ricettori, feccia della squadra.

3 – IL CERBIATTO
Giocatore spesso non appariscente ma sempre apprezzato dai compagni, che conquista con i suoi modi gentili e dall’impegno costante con il quale sopperisce ad eventuali mancanze tecniche. Quando un attaccante viene murato nei denti o sbaglia clamorosamente una schiacciata cerca di addossarsi le colpe chiedendo scusa per i suoi peccati. Con lui vietato sbagliare un attacco quando ti mette col muro a uno, la sua vendetta sarà straziante: guardandoti con i suoi occhi lacrimosi cercherà di capire perché sei stato così crudele con lui, ti farà sentire come se avessi appena abbandonato un cucciolo in autostrada ed il tuo gioco, se sei un attaccante particolarmente sensibile, ne risentirà di sicuro.

4 – IL VENDICATIVO
Quando un’azione finisce con l’evento negativo (perdita del punto) spesso nei secondi successivi avviene la classica “caccia alle streghe”: trovare il maggior responsabile della perdita del punto. Se hai in squadra questa tipologia di palleggiatore ti consiglio caldamente di non puntare mai il dito verso di lui, non la prenderà sicuramente bene e molto probabilmente non ti alzerà più una palla se non per disperazione. Nel caso in cui ti capiti di sbagliare un attacco su palla buona, con davanti a muro il più nano della squadra avversaria, evita commenti del genere “dammela 30 cm più alta” o “40 cm più esterna” nel vano tentativo di condividere le colpe, potrebbe smettere di palleggiarti da lì fino alla fine dei suoi giorni.

5 – IL GRINTOSO
Urla, impreca, strattona i compagni, batterebbe il 5 anche al pubblico ed ai segnapunti e non accetta vedere i suoi attaccanti in silenzio dopo un bel punto. Soffre tantissimo il fatto di non concludere quasi mai il punto lui (di seconda cercherà spesso di attaccare “forte” evitando il classico pallonetto da palleggiatore, che non lo esalta a sufficienza) e di conseguenza vive delle esultanze congiunte con i suoi attaccanti. Quando esce definitivamente di testa inizia ad alzare solo ai compagni che gli daranno soddisfazione nell’eventuale esultanza successiva, fregandosene delle potenzialità dei singoli in attacco e del punteggio, spesso condannando la squadra alla sconfitta ed i compagni ad una visita specialistica per capire se la perdita d’udito causata dalle sue urla è momentanea o permanente.

6 – IL FINTO DISINTERESSATO
Sembra che sia in palestra solo perché non c’era niente di meglio da fare, sarebbe capace di fischiettare spensierato anche nel bel mezzo delle partite più importanti ma questo è solo un atteggiamento di copertura: spesso la notte prima ha dormito male, pensando a chi alzare nelle varie situazioni, ed ha passato le tre ore precedenti al match bloccato sulla sedia di cucina davanti all’orologio ad aspettare l’ora per andare al ritrovo. Lo individui facilmente durante il riscaldamento perché evita di fare stretching: essendo teso come una corda di violino potrebbe spezzarsi al solo tentativo.

7 – AFFETTO DALLA SINDROME DELLE MANI GELATE
Ha una circolazione sanguigna difettosa che lo costringe a limitare i movimenti degli arti superiori durante il riscaldamento e nelle prime fasi del match, durante le quali alzerà solo primi tempi ed eventualmente si rifugerà nelle alzate di bagher per servire i laterali. Se entra dalla panchina senza preavviso rassegnatevi: il set sarà perso prima ancora che gli torni la sensibilità ad un singolo dito.

8 – IL PROTAGONISTA
Può confondersi nella mischia senza problemi per tutto il set, ma quando il punteggio inizia ad essere caldo il suo ego si presenta puntuale come un orologio svizzero. Sul 24-23 chi lo conosce sa che non ci saranno dubbi sulla sua scelta: se è di prima linea tenterà di chiudere lui la partita, se è di seconda linea l’alzata più complicata sarà l’unica soluzione concepita dalla sua mente malata.

9 – IL RIVOLUZIONARIO
Solitamente è un palleggiatore d’esperienza, abituato a dettare i ritmi della squadra seguendo il suo istinto camuffato da conoscenze storiche di dubbia provenienza, l’allenatore può stare delle ore a spiegargli come vuole che vengano gestiti gli attaccanti, può scrivere appunti o fare video su video ma il risultato sarà sempre uguale: il Rivoluzionario se ne sbatte di tutte queste imposizioni e va dritto per la sua strada. Spesso a fine stagione viene invitato dalla società, su indicazione del Mister, a proseguire sempre dritto per la sua strada, fuori dalla palestra.

10 – IL DE CECCO DEI POVERI
Esaltato dalle prestazioni del suo idolo e sentendosi molto vicino a lui tecnicamente impreziosisce le sue prestazioni con alzate ad una mano, primi tempi dati in ginocchio, tese di banda alzate in bagher e mille errori gratuiti, nonché inutili, fatti per appagare il suo ego. Ovviamente gli schiacciatori si commuovono ogni volta che ricevono un’alzata precisa e spesso per ottenere un gioco regolare devono  ricorrere alle minacce fisiche. Ulteriore caratteristica distintiva: con ricezione precisa non si esalta e quindi si limita a fare doppie o ad alzare senza voglia e senza senso.

11 – LO STRESSATO
Buono di carattere, sensibile alle opinioni dei propri compagni si ritrova alla fine di ogni punto cinque persone a commentare il suo palleggio e nel tentativo di assecondare tutte queste correnti di pensiero va in confusione totale. Facilissimo da riconoscere in campo: nei momenti di difficoltà ha gli occhi sbarrati nei quali leggi la consapevolezza di essere prossimo ad un errore, spesso sembra più vecchio della sua età, logorato da questo sport. Rappresenta l’unico caso in cui parenti e amici gli consigliano di smettere per la paura che prima o poi abbia un crollo nervoso.

12 – IL DEMORALIZZATORE
In campo mette tutti a proprio agio con frasi come “se sbagli anche il prossimo attacco non ti alzo più una palla”, “se non sai fare un appoggio decente torna al minivolley”, “mi devo comprare dei pattini oppure hai intenzione di iniziare a ricevere decentemente?”. Spesso quando esce impreca contro l’allenatore, si mette la tuta e si rifiuta di rientrare, tanto la partita è già persa ed i suoi compagni fanno schifo.

13 – IL PADRE PADRONE
Ti alza volentieri, ma tu devi attaccare dove e come vuole lui, altrimenti esci dalle sue simpatie e vieni estromesso dal gioco. Il problema principale è che spesso comunica dove e come attaccare dopo il colpo d’attacco… e se hai sbagliato sei fregato.

14 – L’IGNORANTE
Nel senso che ignora ciò che gli accade intorno: non sa quali compagni sono di prima o seconda linea, non sa il punteggio, non sa niente degli avversari e quindi alza senza distinzioni: stessa palla per tutti e distribuzione totalmente casuale. Spesso i Mister che hanno questo tipo di palleggiatore per almeno due anni consecutivi tendono ad avere problemi di caduta dei capelli causata dal forte stress.

15 – L’ESIBIZIONISTA
Pronto a tutto pur di ricevere ovazioni e per essere notato: batte in salto, spesso attacca di seconda intenzione, esulta in modo vistoso, discute sotto rete con gli avversari ed i casi più gravi fingono gravissimi infortuni solo per poi rialzarsi miracolosamente, dopo un paio di minuti passati agonizzanti a terra, pronti per riprendere a giocare, ma soprattutto pronti per ricevere gli immeritati applausi del pubblico per il finto coraggio dimostrato nel voler stoicamente proseguire la partita.

lunedì 14 aprile 2014

Foto Di Squadra Originali

                                    Stagione 2021-2022




                                    Stagione 2017-2018



                                    Stagione 2016-2017


                                    Stagione 2015-2016

                                    Stagione 2014-2015

Stagione 2013-2014
Palestra Bassani - Dettaglio

Palestra Bassani con tetto rifatto

Palestra Bassani il sabato pomeriggio

Palestra Bassani in Luglio

Palestra Bassani in Gennaio




giovedì 10 aprile 2014

Malo - Fulgor: I Voti

Andrea Scivoloso: 9
Che fosse un essere di luce lo sapevamo, e come ogni essere di luce Egli ha la scia. Ma siccome ha ancora (e per molto tempo speriamo) la consistenza di un corpo umano ("AAAaaahhhahh"-urlo dell fans tipo concerto degli One Direction alla parola "corpo"), anche la scia ha una certa consistenza, come di....sudore.
Per questo caratteristico fenomeno naturale, quando il nostro SG (Spirito Guida) si tuffa nel campo avverso per recuperare un pallone, inonda la loro zona 2 senza, peraltro, fare invasione in quanto tecnicamente non disturba il gioco, ma solo l'olfatto.
LUMACONE

La Partita: 7.5
Arrivata a sorpresa come un funzionario di Equitalia il lunedì immediatamente successivo al passaggio dei quarti di finale, la partita ci trova stanchi ma carichi come una mano finale di briscola ciacolona. Entrambe le squadre sentono il match (prima di tutto il campionato in cui si incotrano vincitrici dei rispettivi gironi) e ne esce una gara giocata più col cuore che con la tecnica, ma sicuramente divertente per il bel pubblico accorso. Malo sfodera sopratutto una difesa molto efficace ed organizzata che più di una volta si prodiga in recuperi notevoli, noi dal canto nostro abbiamo il merito di non mollare mai e di tenerci in piedi l'un l'altro, non solo in campo ma coinvolgendo tutti e 12, anzi 15 elementi della squadra. PARTY-ON

Cuoco Cutty Sark (Andrea?): 8.5
Torniamo spremuti da questa 3 giorni di volley imprevista e facciamo tappa in questo noto locale, il cui proprietatio è un vero eroe quando, a cucina chiusa, riesce a inventarsi un piatto di fritti e un paio di insalatone che neanche Cracco..
SALVATORE



lunedì 7 aprile 2014

Fulgor - Case Sport, i Voti:

Foto di squadra: 8.5
A quattro giornate dalla fine ci ricordiamo di fare la foto di squadra. Il contrasto fra la bellezza delle nostre donzelle e il fascino da buoi muschiati dei maschietti è messo in secondo piano dallo sfondo della parete effetto Mattone-Forato-post-conflitto-armato che solo il Palabassani sa dare.
SOPRAVVISSUTI


Post-Cena Compleanno Paola: 10
Nel post partita siamo tutti invitati a casa della Paolina per i suoi 25 anni. Arriviamo e troviamo vino pronto ad accoglierci, con un ringraziamento particolare a Marco e Luca. Finalmente scopriamo anche il la taverna asfaltata che da sul Ponte di Brooklin. Scene a luci rosse sui giochi dei bimbi che è meglio censurare, al cospetto di una cena luculliana. Cose che di solito non succedono, strano....
SEMPRE I SOLITI



Cavo della Rete delle Bassani: 6+

Da segni di cedimento il cavo che finora ha eroicamente resistito a palle sul nastro, in rete, palle appese alla rete durante le invasioni, invasioni barbariche o meno e tiraggi estremi per portare la rete a misura. E' probabile che a questo punto sia forgiato con l'acciaio degli dei e che sia stato mandato sulla terra da Odino...o O' Dino, imprecisato dio minore dell'antica grecia, e attorno ad esso sia stata costruita la palestra, visto che è palese che non ha la stessa consistenza. 
LAST ACTION HERO.